Ricordate Alessandro Faiolhe Amantino, meglio noto come Mancini? Stiamo parlando dell’ala destra di 33 anni che ha giocato ben otto stagioni in Serie A, dopo una breve parentesi con il Venezia: dopo l’ottima esperienza con la Roma, Mancini ha vestito le maglie di Milan e Inter, senza però lasciare nei due club traccia indelebile nel rettangolo di gioco. Anzi, quando ha conquistato le prime pagine dei giornali, è stato quasi esclusivamente per vicende extracalcistiche poco encomiabili.  Nella giornata di ieri, scrivono in Sudamerica, Mancini avrebbe firmato l’ultimo contratto della sua carriera con il Villa Nove Atletico Clube, squadra che milita nella Serie D carioca.

Volge così al termine, quasi nell’anonimato, una carriera tra luci e ombre in cui ha anche toccato il fondo con quella condanna a due anni e otto mesi di carcere. Per chi non lo ricordasse, Amantino, finì in tribunale per violenza sessuale nei confronti di una connazionale conosciuta ad una festa organizzata da Ronaldinho, ai tempi in cui giocava nel Milan: l’esito fu devastante per Mancini che fu ritenuto colpevole e condannato.

A Milano, dunque, si ricordano di lui principalmente per questo episodio di cronaca, piuttosto che per le prestazioni in campo: in tutto, nei quattro anni trascorsi con le maglie di Milan e Inter, collezionò solo 35 presenze ed un gol (con la Roma, invece, il suo score è di 154 presenze e 40 realizzazioni). Ora il mesto finale di carriera nell’equivalente della nostra Serie D e la speranza che il bagno di umiltà di una serie minore serva ad evitare certi errori del passato.

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